Filippo, 24 anni riccionese, al terzo anno di università per la laurea di scienze e tecniche psicologiche. In cooperativa da oltre un mese, ha voluto provare l’esperienza stagionale dell’operatore ecologico nel settore igiene ambientale, un lavoro che aveva già fatto l’estate scorsa presso un’altra cooperativa. In inverno studia e d’estate si mantiene svolgendo un lavoro che è vicino alla sostenibilità ambientale e nello stesso tempo ‘vicino alle persone’, guarda infatti con interesse i temi della cooperazione sociale, come l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, perché in linea con il percorso scolastico che sta facendo. Un’esperienza di lavoro operativo ma che lui sta facendo con uno sguardo differente e che magari, dopo la magistrale che lo aspetta, potrebbe fargli scegliere anche di diventare un cooperatore. Intanto, con uno spirito di grande collaborazione, si occupa dello spazzamento di alcune aree verdi nella zona del centro storico di Rimini dentro cui si muove con un furgoncino ecologico. Un lavoro che gli ha consentito anche di conoscere le dinamiche e i processi interni alla cooperativa, che si orientano al tutoraggio e al monitoraggio di un percorso d’inclusione, un’area formativa che potrebbe diventare per lui un possibile tirocinio universitario da svolgere nei mesi invernali. Filippo infatti sta valutando la possibilità, da definire dopo la stagione, di svolgere presso la Formica le 250 ore previste dal percorso accademico che sta frequentando.
“Sono molto contento di questa esperienza – conferma Filippo – mi piace quello che faccio e sono felice delle conoscenze e delle opportunità formative che mi si stanno aprendo per il futuro. Sono interessato al mondo della cooperazione perché è vario. Mi fa sempre piacere conoscere persone nuove perché sono convinto si possa imparare da tutti di tutto. L’area della cooperativa è un contesto eterogeneo di personalità, nella cooperazione sociale siamo tutti diversi, questo rende il posto di lavoro molto interessante, non è solo l’occasione per sostenersi ma diventa per me anche un modo per interagire, crescere personalmente e professionalmente nell’ambito degli studi che sto portando avanti.”