Le difficoltà economiche dovute alla pandemia, il rilancio e il tema dell’intergenerazionalità.
Qualche giorno dopo la visita dei dirigenti di Confcooperative Romagna – avvenuta lo scorso 2 febbraio – si è svolto su Teleromagna, un importante approfondimento sui temi della cooperazione legati al territorio romagnolo. Un confronto importante durato quasi 2 ore, andato in onda il 4 febbraio nell’abito della trasmissione “Ping Pong” dal titolo “Costruttori di bene Comune”, al quale hanno partecipato ospiti di rilievo. Tra questi era presente anche Mirca Renzetti vicepresidente de La Formica, invitata in qualità di Presidente dei Giovani Imprenditori Cooperativi di Confcooperative Emilia-Romagna.
Alla trasmissione televisiva di teleromagna, condotta da Piergiorgio Valbonetti, erano presenti anche Maurizio Gardini, Presente Nazionale di Confcooperative; Mauro Neri Presidente Confcooperative Romagna; Mirco Coriaci Segretario Generale di Confcooperative Romagna; Andrea Pazzi, Direttore Generale Confcooperative Romagna e, in collegamento video c’erano anche: Chiara Laghi Presidente di Confcooperative Cultura-Turismo-Sport Emilia-Romagna; Cesare Bagnari Amministratore Delegato di Ciclat Trasporti Ambiente; Angelica Sansavini, Presidente Domus Coop Forlì e Vincenzo Colla Assessore Regionale allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione.
Un momento prezioso per ricordare la nascita di Confcooperative Romagna, – avvenuta lo scorso 23 novembre – ma anche per confrontarsi sui temi attuali, le prospettive per il 2021 e gli anni che seguiranno, su cui scommette il mondo cooperativo del nostro territorio per ritornare ad essere protagonista nella ripresa economica.
È partita dall’analisi dell’emergenza sanitaria, che si porta dietro anche l’emergenza economica e quella sociale, la considerazione particolare del Presidente Gardini che, arrivando a commentare il piano vaccinale, ha suggerito come “ripensare ad un nuovo modello che riparta dai territori, dalla sanità territoriale perché, se non c’è quella che tiene, capace – come ha dimostrato – di arginare l’ondata nei confronti degli ospedali, la sanità rischia di non tenere. […] La ricostruzione in questo paese va fatta con un confronto serio, onesto, chiamando a raccolta il privato sociale. In questo senso la cooperazione sociale è un pezzo importante di questo sistema. Oggi ripensare ad una visione esclusivamente statalista su tutto fa correre il rischio ad un ritorno all’assistenzialismo e questo non fa bene alla ricrescita perché la costruzione del bene comune non può farlo lo Stato da solo.”
Tanti i temi trattati: dalle difficoltà economiche dovute alla pandemia, alla sanità, le possibili soluzioni future che includono un ruolo della cooperazione come protagonista nello scenario economico, i giovani cooperatori, la scuola, il lavoro ecc.. Uno scenario variegato in cui – in riferimento al tema dei giovani – è stato citato il concetto di intergenerazionalità come connubio indispensabile per superare anche questo difficile momento di crisi.
“Come giovani cooperatori – ha precisato Mirca Renzetti Presidente dei Giovani Imprenditori Cooperativi di Confcooperative Emilia-Romagna – stiamo reagendo a questo momento di emergenza che ha colpito tutti quanti. Vorrei utilizzare un concetto espresso dal nostro presidente Gardini con una frase che lui ha detto a noi giovani cooperatori qualche giorno fa e cioè – è il momento di lavorare con i giovani e non più per i giovani. Una frase che mi è rimasta scolpita nella testa, perché credo che oggi più che mai sia il momento di lavorare con i giovani. All’interno delle nostre cooperative c’è ne sono tanti, occorre valorizzarli e cercare di aiutare anche chi in questo momento ancora non si è approcciato al mondo dell’impresa cooperativa per comprenderne il valore e il vero senso. Un modello imprenditoriale vincente che possa essere intrapreso, ma anche una realtà sana del nostro territorio romagnolo che esprime valori importanti.
[…] Credo sia corretto utilizzare il termine solidarietà intergenerazionale che è un concetto chiave. Le nostre imprese cooperative nascono e si fondano su tale principio e su questo noi dobbiamo continuare a lavorare per portare assieme giovani e senior, cioè chi ha la voglia di fare, nuove idee, capacità di utilizzare nuovi strumenti e chi ha, dall’altro lato, l’esperienza e la saggezza di poter condurre su questo nuovo percorso. Le due categorie devono andare avanti assieme di pari passo.”
“Per questo motivo – ha precisato Mauro Neri Presidente d Confcooperative Romagna – nel consiglio di presidenza abbiamo invitato anche i giovani perché riteniamo che sia importante che inizino ad entrare negli organi e ci portino la loro freschezza perché loro sono il futuro e possono aiutare sul rilancio di questo settore.”
“Un’esperienza quella dei giovani che viene vissuta anche nella scuole – spiega Andrea Pazzi, Direttore Generale Confcooperative Romagna – e in particolare nelle scuole superiori, dove facciamo attività di sviluppo e promozione dell’impresa cooperativa. Perché lo stiamo dicendo da tanto tempo, la scuola attuale non prevede in minima parte lo studio dell’impresa cooperativa quale modello d’impresa. Devo dire che i giovani recepiscono bene il funzionamento particolare del modello cooperativo e sono molto attenti. Alcuni di loro negli anni successivi hanno trasferito questo apprendimento in un’idea di impresa, iniziando un percorso da cooperatore sociale. Questo è uno degli stimoli che stiamo dando al Ministero dell’istruzione per ricomprendere dentro i programmi di studio il modello cooperativo.”
Emiliano Violante