Presentata la ricerca sulla raccolta della carta fatta in Italia dalle cooperative sociali, che potrebbe promuovere l’occupazione
Quello di Ecomondo a Rimini è un appuntamento internazionale in cui le più grande realtà che si occupano di rifiuti in Europa vengono per confrontarsi, e crescere nell’ottica della sostenibilità e della professionalità. Quando si parla di ambiente da sempre, soprattutto in Italia, si parla anche di cooperazione sociale che in questo ambito, possiamo dire, gioca in casa, perché in Italia sono davvero tante le imprese sociali nate e cresciute nei servizi ambientali. Ecco perché lo scorso 8 novembre la ‘Rete 14 Luglio’, che riunisce intorno a se 22 imprese sociali, di cui 18 cooperative e 4 consorzi che operano in sette diverse regioni nel settore ambientale, è stata protagonista di uno dei più interessanti convegni svoltosi ad Ecomondo nell’agorà del Conai.
Si tratta dell’evento dal titolo “Le nuove vie della seta: da raccolta differenziata a integrazione sociale”, organizzato da Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, nell’ambito della fiera internazionale sulla green e circular economy a Rimini. Un momento importante per fare il punto sui servizi di raccolta differenziata dove la rete nazionale di cooperatori, nata appunto il 14 luglio del 2016, che fattura circa 70 milioni di euro impiegando oltre 2650 persone, ha presentato i risultati di una ricerca fatta nell’ambito della raccolta differenziata che ha offerto diversi spunti di riflessione.
Un confronto davvero interessante a cui hanno partecipato tante persone e tanti cooperatori provenienti da tutta Italia, che hanno potuto riflettere sulla connessione, da sempre attiva, che c’è fra i servizi di raccolta differenziata e il valore dell’integrazione sociale. Una dualismo ampiamente confermato e commentato dai presenti al convegno, ‘Le nuove vie della seta’, al quale hanno partecipato numerosi responsabili di aziende del settore e rappresentanti pubblici, tra cui Tito Ammirati della Rete 14 Luglio, Walter Facciotto del Conai, Roberto Di Molfetta di Comieco, Gaudiello del Ministero dell’Ambiente, Andrea Madrigali di Utilitalia, Ivan Stomeo dell’ANCI e da Carlo Montalbetti di Comieco che coordinava gli interventi.
E’ stato un bel momento di crescita in cui è stata presenta la ricerca con i i risultati della rilevazione effettuata su tutto il territorio nazionale sul contributo offerto dalle cooperative sociali d’inserimento lavorativo alla raccolta carta. Dati preziosi nella prospettiva di un maggior coinvolgimento della cooperazione sociale in questo ambito.
A presentarla è stato proprio il presidente della Rete 14 Luglio Tito Ammirati, che ha mostrato come delle 250 realtà riabilitative che in Italia sono abilitate alla raccolta differenziata della carta, solo 35 stanno lavorando in questo ambito. Oltre il 90% sono al nord. Se tutte fossero operative si potrebbe garantire un servizio di raccolta a favore di 24,2 milioni di abitanti e dare lavoro a più di 4mila addetti. Un grande potenziale inespresso che potrebbe essere messo al servizio dei cittadini per far fronte a emergenze contingenti come appunto la raccolta dei rifiuti e l’integrazione sociale. Le cooperative sono portatrici infatti di un valore aggiunto che è quello di impiegare, con specifici percorsi di integrazione, la categoria dei lavoratori svantaggiati.
“Ciò che abbiamo presentato, lo scorso 8 novembre a Ecomondo – ribadisce Tito Ammirati presidente della Rete 14 Luglio ai microfoni di Radio InBlu – è un’indagine che faticosamente siamo riusciti a realizzare. Sapevamo di essere presenti ma non eravamo in grado di stimarci e quindi abbiamo provato a farlo in modo molto serio. In Italia le cooperative sociali abilitate ai servizi di raccolta differenziata sono ben 250, ma in realtà quelle che si occupano di raccolta differenziata della carta sono soltanto 35, collocate sostanzialmente tutte nel nord d’Italia. Dalla misurazione puntuale dei potenziali cittadini residenti che potrebbero essere serviti da tutte le cooperative in Italia, è venuto fuori un numero impressionante: 24 milioni di abitanti. Considerando l’attuale dato riferito alla Rete 14 Luglio, per il quale ogni lavoratore impiegato nelle cooperative aderenti alla rete, serve circa 6000 abitanti, viene fuori che il numero di occupati in eventuali servizi svolti da tutte le imprese sociali in Italia, potrebbe arrivare a 4000. E’ un dato gigantesco, che ovviamente recupera il pensiero antico di vedere le politiche ambientali come un’occasione per creare sviluppo ed occupazione. Un risultato straordinario, se pur solo teorico, perché bisogna vedere i contesti delle realtà in cui si opera, ma che comunque potrebbe rappresentare una risposta importante in termini di lavoro, perché, anche se si considera un margine ampio, rimane comunque una dato enorme”.
Un lavoro molto interessante, forse presentato un po anche come una provocazione, ma che parte da una considerazione seria e reale. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le pubbliche amministrazioni per promuovere un cambiamento sui criteri di scelta per l’affidamento delle gare d’appalto, privilegiare l’offerta economica più vantaggiosa a scapito del massimo ribasso. Un modo concreto per riuscire a premiare le realtà virtuose che hanno una ricaduta positiva sul sociale e sulla sostenibilità ambientale.
Emiliano Violante