Percorso di alta formazione identitaria e manageriale, promosso da Confcooperative Emilia Romagna,  per amministratori di Cooperative

E’ iniziata nel mese di ottobre 2016, e avrà termine il prossimo marzo, la seconda edizione di  ‘Formacoop’, il percorso di alta formazione identitaria e manageriale per dirigenti e amministratori di Cooperative.  L’iniziativa è promossa da Confcooperative Emilia Romagna con la collaborazione organizzativa e didattica di Irecoop Emilia Romagna e intende approfondire, aggiornare e sviluppare le competenze legate ai ruoli direttivi delle imprese sociali.

Due le cooperatrici riminesi, Mirca Renzetti e Licia Correggioli,  entrambe della Coop. Soc. La Formica, che fanno parte del gruppo dei 40 partecipanti di cui 21 uomini e 19 donne, che con un’età media di 43 anni (il più giovane 19 anni, il più anziano 68), hanno iniziato questo importante percorso di formazione.  Consiglieri, presidenti, vice presidenti, direttori e responsabili di settore che provenienti da tutte e nove le province della regione, hanno deciso di mettersi in gioco per stimolare la nascita di una “comunità di pratica” intersettoriale. Trasferire all’interno della classe dirigente cooperativa quelle caratteristiche valoriali e manageriali che possono diventare le principali leve su cui puntare per l’innovazione e il successo sia delle singole realtà che dell’intero sistema.

  

Il percorso è articolato in 11 moduli tematici da 4 ore ciascuno per un totale di 44 ore d’aula presso la Sede di Confcooperative Emilia Romagna a Bologna. Il format proposto prevede un approccio fortemente esperienziale: ogni modulo è arricchito da testimonianze dirette di realtà che stanno già mettendo in pratica gli spunti proposti, da cui partire per declinare gli aspetti teorici e di scenario. Lo scopo è quello di fornire degli strumenti, le chiavi di lettura ed una ‘cassetta degli attrezzi’ formata da tre livelli d’intervento: gli strumenti per un’efficace conduzione dell’impresa cooperativa (gestire i cambiamenti); i casi studio per leggere la specificità cooperativa come fonte di valore anche economico (interpretare l’identità); gli approfondimenti su strumenti e prospettive per costruire strategie di lungo periodo(disegnare scenari). 

Un mix equilibrato di docenti universitari, come Stefano Zamagni, Leonardo Becchetti, Mario Mazzoleni e altre personalità politiche, manager e amministratori interni ed esterni al mondo cooperativo, costituiscono il corpo docente che, oltre agli indispensabili aspetti di contenuto, possano apportare una conoscenza approfondita del contesto valoriale e  imprenditoriale di riferimento. 

Nel sesto modulo, svoltosi lo scorso 10 gennaio,  la lezione in aula si è concentrata sul tema “Creare e comunicare valore”. Il docente Fabrizio Binacchi, direttore RAI Emilia-Romagna, ha sviscerato un quadro generale di regole indispensabili per il mondo no profit. E’ emersa una delle difficoltà più sentite dalle realtà sociali: il fatto di non riuscire a riconoscere i fatti che accadono come notizie da comunicare. E’ importante chiedersi spesso cosa si sta facendo, dedicare del tempo alla comunicazione e valorizzare le notizie. Fare approfondimenti, ricerche, processi di conoscenza anche interni, insomma raccontarsi e fare dello ‘storytelling’.  Una storia dall’impatto sociale narrativo, colpisce anche più dei numeri, per questo è necessario porre sempre al centro l’identità, la reputazione, tenere presente che non è, né il marchio né la cooperativa che fa la notizia,  ma ciò che essa fa per la comunità.  Soprattutto in questi casi dove si attivano gli elementi che contribuiscono al bene della comunità.