La mostra fotografica organizzata dal Consorzio Sociale Romagnolo che ritrae anche i lavoratori de La Formica (articolo di R. Belotti tratto dal sito web del Consorzio Sociale Romagnolo)
Ventitre roll up che raccontano i valori, le storie, le peculiarità della cooperazione sociale di tipo B e che documentano l’impegno del CSR e delle cooperative aderenti per la promozione dell’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. È questo il frutto di un lavoro durato sei mesi che ha portato alla luce la mostra ‘Fattore Umano’. Il lavoro secondo la cooperazione sociale di tipo B‘: un’esposizione itinerante che ha come obiettivo il diffondere le buone prassi della cooperazione sociale in luoghi istituzionali e no. Realizzarla è stato come intraprendere un viaggio lungo ed appassionante dentro la cooperazione sociale di tipo B. Per raccontare questo mondo vitale abbiamo pensato che il modo più semplice per farlo fosse quello di fotografare i protagonisti, cioè gli operatori stessi, svantaggiati e no, che vengono inseriti nel mondo del lavoro. Ma l’immagine, seppure evocativa, non bastava ancora. Ecco allora che abbiamo aggiunto piccole descrizioni e scelto di raccontare alcune storie che si nascondevano dietro quei volti.
Adesso, noleggiare una bicicletta, comprare un libro usato, passeggiare in un parco pubblico, fare la raccolta differenziata, entrare in un ufficio pulito, acquistare dei biglietti, prendere un autobus, vedere dei manifesti appesi lungo le strade, prendere un caffè o aggiungere del sale nell’acqua della pasta, ha tutto un sapore e un significato diverso. Quello che queste persone, queste storie testimoniano, infatti, è la possibilità che la vita possa essere bella e piena di senso anche se ci si porta dietro qualche handicap fisico o mentale, anche se ci si è imbattuti in piccoli e grandi problemi capaci di segnare una vita.
Come Consorzio Sociale Romagnolo ci sentiamo particolarmente grati di dare il nostro contributo, con la mostra ‘Fattore Umano’, nel raccontare una storia per noi importante: una storia fatta di tante piccole storie, di volti di uomini e donne che avrebbero potuto trovarsi ai margini della società, o essere ‘di peso’, mentre oggi sono cittadini a tutti gli effetti. Riteniamo che la cooperazione sociale sia ancora una parte importante del sistema economico e sociale del nostro Paese, anche se alcune vicende politiche e di cronaca hanno cercato, negli ultimi tempi, di gettare del fango su un sistema di welfare virtuoso. E siamo certi che, se la politica ci darà gli strumenti per farlo, o ci lascerà usare quelli che già ci sono, la cooperazione sociale potrà essere ancora attore protagonista di una convivenza civile possibile, più bella. Dove nessuno è escluso, dove nessuno rimane indietro.
Il ringraziamento più grande va, quindi, a tutti gli operatori impegnati nella cooperazione sociale: amministratori, soci, lavoratori, volontari, simpatizzanti. A chi, giorno per giorno, rende possibile vivere in un mondo migliore, in una società più umana.