Con l’esempio di Valemour gli studenti apprendono un ‘altro’ modello d’impresa
E’ stata una platea gremita quella che lo scorso venerdì 12 dicembre, nell’aula magna ITES Valturio, si sono trovati davanti, i relatori Stefano Zamagni, docente di Economia politica all’Università di Bologna; Fabrizio Moretti, presiede la Camera di Commercio di Rimini e Marco Ottocento, imprenditore sociale della Fondazione veronese “Più di un sogno” Onlus, proprietaria del marchio Valemour.
Una platea attenta e particolarmente coinvolta, che ha saputo cogliere l’occasione di partecipare ad uno degli incontri più importanti avvenuto a Rimini in questo anno. Un momento formativo di grande spessore e di grande attualità che, il comitato organizzativo dell’istituto Tecnico Economico Statale “R. Valturio” guidato dal dirigente scolastico Daniela Massimiliano, ha sapientemente proposto a studenti e docenti della propria scuola e ai tanti imprenditori sociali presenti e sensibili ai temi dei nuovi modelli di economia possibile.
Oltre 200 i partecipanti al convegno realizzato anche con il patrocinio della Camera di Commercio di Rimini e dell’Ordine dei Commercialisti di Rimini, il cui titolo L’economia incontra l’etica – Profitto vs etica: un modello superabile, ha sintetizzato bene il duplice punto di vista che gli esperti relatori hanno messo a fuoco con grande chiarezza, cioè quello di un mondo ‘profit’, che cercando il valore condiviso può aumentare il successo competitivo, e quello delle organizzazioni ‘no profit’ che raggiungono gli obiettivi sociali come veri imprenditori.
Una lezione utile per tutti in particolare per i futuri economisti del Valturio che hanno colto l’importanza di guardarsi intorno e aprire le menti ad un modo diverso di fare Impresa. I ragazzi si sono resi conto di come, al giorno d’oggi, anche le grandi aziende siano sempre più aperte ad un discorso di Impresa Sociale. Un modello che non è solo fare del bene a chi non ha, ma anche affrontare il mercato essendo disposti a dimostrare che, ciò che si fa con trasparenza, valore ed etica morale, è semplicemente un nuovo tipo di marketing.
“Dobbiamo guardare ad un contesto nuovo, che è il modello dell’economia civile di mercato – ha ribadito con forza Stefano Zamagni – La Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) non è filantropia, ma un modo diverso di fare impresa rivalutando i 5 fattori importanti dell’impresa stessa, che sono la governance, i dipendenti, i clienti, i fornitori e il territorio. Se questi 5 cardini – ha ricordato il professore – non si contrastano ma collaborano tra di loro, l’impresa stessa ne godrà il frutto, affrontando le crisi di mercato che ciclicamente si ripresentano e potrà guardare al futuro con serenità”.
E’ stato il dott Fabrizio Moretti, presidente della CCIAA di Rimini a mostrare gli esempi presenti sul nostro territorio tra cui quello del progetto Valemour che, anche a Rimini con l’Associazione Crescere Insieme e La Formica Coop. Soc, ha impiantato un altro anello produttivo della catena nazionale che collabora con l’azienda Geox per la colorazione dei tessuti ad opera di ragazzi disabili, destinati alla produzione di scarpe.
Marco Ottocento, imprenditore Sociale ha raccontato la bella esperienza che Geox sta portando avanti sul territorio nazionale, un’avventura che da quest’anno ha anche una dimensione Europea in quanto il modello “Geox for Valemour” è stato proposto anche in Spagna. Tante sono state le domande rivolte all’ideatore del marchio sociale Valemour. In particolare l’interesse era concentrato a capire come anche, in un modo così veloce, selettivo, competitivo ed esclusivo come quello della moda, i ragazzi con disabilità si siano riusciti ad inserire con successo e a farsi riconoscere un ruolo di lavoratori attivi e artigiani di qualità.
Una curiosità ancora troppo comune e diffusa che può essere appagata solo con un’educazione alla responsabilità d’impresa, una formazione economica orientata all’etica morale e la conoscenza di nuove forme imprenditoriali, diverse da quelle con cui siamo abituati a ragionare. Una prospettiva di reale crescita sociale in cui il valore non viene solo riconosciuto nell’utile di un bilancio economico, ma anche nell’utile di un bilancio sociale. Un messaggio di responsabilità d’impresa che, nel convegno del Liceo Valturio ha raggiunto pienamente il suo obiettivo educativo.