In Formica gli Stage e i tirocini producono una reciproca contaminazione, che fa crescere tutti. La parola a Diana

DIANAIn cooperativa negli ultimi anni si sono visti numerosi giovani che, in diversi modi e ruoli hanno fatto esperienze nei vari settori aziendali. Tirocini, stage lavorativi, studenti che sperimentano le diverse attività lavorative, e tanti inserimenti lavorativi. Quello dell’accoglienza ai giovani è un aspetto non secondario di un impresa sociale che vede in questa contaminazione un’opportunità cruciale anche per la crescita dell’azienda stessa. Una convinzione ferma che La Formica ha da sempre avendo aperto le porte a tante ragazze e ragazzi e promuovendo così processi di socializzazione e di coesione sociale finalizzati all’acquisizione di conoscenze e competenze necessarie sia per la loro affermazione personale che per la cooperativa stessa.  Una nuova spinta che si traduce, nella migliore delle ipotesi, in un all’allargamento di prospettive, di idee, di energie e di  entusiasmo per tutti. 

Proprio in questa logica di reciproca contaminazione dal novembre scorso ha iniziato un tirocinio semestrale Ardjana Vogli che tutti conoscono come Diana. Una giovane ragazza albanese trasferitasi in Italia per motivi di studio che dopo la laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche  all’Università degli Studi di Bologna (Sede di Forlì) ha conseguito la laurea Magistrale in Economics and Market Policy (in lingua inglese) all’Università degli Studi di Bologna (Sede di Rimini) . La parola a Diana:

Come si sono incrociate le tue necessità con quelle della cooperativa ? In quale ufficio sei stata assegnata e di cosa ti occupi ?
Una volta laureata ho iniziato a sfruttare tutti i canali che l’università offre ai neolaureati per mettere in contatto questi ultimi e le realtà che offrono tirocini. Uno di questi canali è il servizio di UNIBO Convenzioni e Tirocini. Una volta fatto accesso alla piattaforma ho creato un filtro per trovare le realtà di Rimini che offrivano dei tirocini ai neolaureati ed è stato così che ho scoperto l’offerta de La Formica. L’annuncio ha subito attirato la mia attenzione in quanto il soggetto offerente era una cooperativa sociale che cercava un giovane con conoscenze dell’inglese da poter inserire nel campo “progettazione europea”. Non ho perso molto tempo e ho inviato il mio CV.  Da lì in poi sono passati un po’ di mesi finché ho ricevuto una chiamata durante la quale mi si chiedeva di fare un colloquio riconoscitivo che,  visto che oggi sono a La Formica, si può dire che  è andato molto bene. Vorrei precisare che il tirocinio è stato istituito all’interno dell’iniziativa Garanzia Giovani – misura nazionale in contributi per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo lavorativo – che prevede anche la presenza di un ente formatore, nel mio caso è IRECOOP Emilia-Romagna. In cooperativa sono stata inserita all’ufficio Presidenza e Amministrazione e mi occupo di cercare dei bandi, valutare e sviluppare progetti europei e nazionali.

Avevi avuto fin ora esperienze in cooperative sociali ? Quali altri tipi di esperienze di lavoro, studio o volontariato hai avuto modo di fare?


Durante il mio ultimo anno di università ho svolto il Servizio Civile in un progetto chiamato “Seconde Generazioni” esperienza che mi ha messo in contatto con un’altra cooperativa sociale di Rimini, Eucrante, con la quale ho collaborato come mediatrice culturale all’interno del progetto FEI “La via che non ti svia”. Le altre esperienze lavorative sono tante; il fatto di essere economicamente indipendente dalla mia famiglia mi ha portato a fare molti “lavoretti da studenti” come le tante esperienze di part-time universitario e tutoraggio: lavori offerti dall’università per studenti che ottengono la borsa di studio.

Per quanto riguarda il percorso universitario invece, mi sono appassionata molto alla mia tesi della Laurea Triennale incentrata sui Balcani Occidentali e il percorso di cooperazione regionale, non facile, nel quale sono stati inseriti dopo gli anni 90, per poter sviluppare un processo condiviso verso l’integrazione nell’Unione Europea. Anche durante la Laurea Magistrale ho avuto modo di fare due esami molto vicini al mondo no profit : Economia Sociale e Fundraising, tutti e due offerti dalla Laurea Magistrale in Economia Sociale a Forlì che mi hanno permesso di approfondire meglio il tema dell’economia sociale della quale credo si debba parlare molto di più in quanto penso sia l’economia del futuro.    

La vicinanza ai temi del sociale l’ho vissuta anche in esperienze di volontariato sin dai primi anni in Italia diventando socia di alcune associazioni e dando un po’ del mio tempo libero a cause come l’educazione non formale in temi di democrazia e l’integrazione e la-promozione dei valori della immigrazione. I Training Courses internazionali che ho svolto in diversi paesi europei provengono proprio da esperienze di volontariato a cui ho aderito molto volentieri e dove ho conosciuto molti giovani europei che sono attivi nelle proprie comunità.

Che idea ti sei fatta fin ora della cooperativa ? Quali aspetti secondo te , in riferimento all’ufficio che occupi, sono necessari per far nascere nuove esperienze cooperativa o nuove strade per l’inserimento lavorativo ?

L’idea che mi sono fatta della cooperativa è che è una realtà con una lunga e buona esperienza alle spalle e che fa della vera inclusione sociale. In più, per quanto ho percepito fin adesso la cooperativa è ben radicata e rispettata nel territorio di Rimini e penso che questo sia dovuto alla serietà con cui i suoi lavoratori operano.
Gli aspetti che secondo me possono fare nascere nuove esperienze e creare innovazione sono in primo piano un attitudine favorevole all’innovazione  appoggiato dal sostegno finanziario, apertura mentale e condivisione delle idee innovative che possono emergere da qualsiasi lavoratore della cooperativa. Inoltre,  per allargare lo sguardo verso i giovani che potrebbero portare delle novità spendibili in cooperativa,  essa secondo me deve allacciare legami e collaborazioni pro-attive con le sedi Universitarie di Rimini e Forlì-Cesena.

In base alla tua esperienza come hai trovato la cooperativa dal punto di vista dell’accoglienza dei giovani e da quello delle opportunità ?
Nonostante sono ancora nei primi passi della mia esperienza, sto già partecipando in un percorso formativo in progettazione europea che la cooperativa ha istituito con altre cooperative e associazioni all’interno del Consorzio Mosaico. Questa è un esperienza mirata la quale mi ha messo in contatto con altri cooperatori che vogliono sviluppare le proprie competenze in un campo comune al mio per poter poi accrescere le opportunità sia delle cooperative  che personali.

All’interno de La Formica invece sono stata accolta molto bene direi, tanto che mi hanno lasciato un ampia libertà di agire nella gestione del mio lavoro. 

Cosa hai colto, o cosa ti ha colpito nel modo di lavorare in Formica  ?

Nel modo di lavorare in Formica mi ha colpito prima di tutto il livello di democrazia nella condivisione delle scelte e decisioni. Sottolineo questo fatto  perché come giovane mi fa piacere trovare questi aspetti in un ambiente lavorativo, a maggior ragione quando ci lavoro. Invece se andiamo a indagare più in profondità il lavoro di tutti i giorni della cooperativa mi ha sorpreso la professionalità con cui si trattano temi come sicurezza e il sistema di gestione qualità integrato. Un altro particolare positivo che ho notato è la costante interazione tra amministrazione-direzione e lavoratori tramite i responsabili dei vari settori. Penso che queste sono delle qualità/caratteristiche che bisogna difenderle e promuoverle con costanza.