Dopo vent’anni di cooperazione sociale in Formica si riparte dalle persone 

E’  stata un’assemblea  molto interessante quella che ha chiuso i festeggiamenti per i vent’anni della cooperativa che si è svolta lo scorso 13 marzo presso la sede di via portogallo.  Un momento di grande partecipazione che ha visto, nei tanti punti all’ordine del giorno, il pieno coinvolgimento dei soci lavoratori presenti. Un evento ben riuscito non solo per i temi trattati, che di per se hanno suscitavano un’interesse naturale fra i lavoratori, ma soprattutto per il grado di responsabilità che in questi anni è cresciuto e ha trasformato il momento assembleare da un appuntamento obbligatorio, a volta vissuto con poca attenzione, ad un momento di vita associativa molto sentito dai soci come determinante per il proprio futuro. 

La presentazione del nuovo organigramma della cooperativa, con alcune modifiche nei ruoli e in alcune funzioni, consolida le competenze del comitato esecutivo come organo di gestione operativa dell’azienda insieme al CdA. Viene confermato una filosofia di crescita delle persone, ormai propria de La Formica, che promuove la mobilità all’interno dell’azienda, l’idea cioè  di creare un contesto lavorativo dinamico verticalmente, dove le persone possono anche crescere   professionalmente e non rimanere sempre come semplici operai. Una crescita consona al modo di vivere della cooperazione, che asseconda contemporaneamente sia il desiderio di responsabilizzazione dei soci lavoratori all’interno dell’impresa che le ambizioni personali di ciascuno.

Nuovi criteri per il sistema premiante sono stati scelti a maggioranza e il confronto, anche in questo caso, ha accesso gli animi nelle diverse proposte di modifica. è stato il punto all’ordine del giorno che ha portato via la gran parte del tempo con una discussione davvero intensa e proficua. Sintomo di vera democrazia nel rapporto cooperativo.

Proprio su questo spirito si è sviluppato anche il confronto sul terzo punto all’ordine del giorno, quello dell’organizzazione  per le attività ricreative che i lavori sentono molto vicino.  Anche in questo tema è stato ribadito che è necessario mostrare ciò che è la vera anima della cooperativa, dando preferenza a iniziative ed eventi da svolgere in locali o associazioni vicine al mondo che vive la cooperativa. Una scelta di coerenza e solidarietò, che si riflette anche  in questo ambito, non affatto marginale rispetto al resto.

Il prossimo maggio si concluderà il percorso dell’attuale Consigli d’Amministrazione e i soci della cooperativa, nella prossima assemblea dovranno eleggere un nuovo CdA che guidi la cooperativa per i prossimi anni.  Il rinnovo delle cariche per La Formica è sempre stata un’occasione per responsabilizzare i soci e coinvolgerli alla vita associativa, ciò avviene con l’apertura alle candidature, oltre che ai dirigenti e agli impiegati d’ufficio, anche a tutta la base lavorativa. Già da qualche tempo infatti, nei periodi che anticipano il momento assembleare in vista del rinnovo delle cariche, in cooperativa si promuove un’intensa fase di consultazione e confronto fra lavoratori e dirigenti  per stimolare e accogliere possibili nuove candidature ad entrare nel CdA. è un momento importante, fatto di incontri e momenti formativi, che si aggiunge alle pre-assemblee in cui i lavoratori imparano a conoscere le voci del bilancio per approvarlo sempre più consapevolmente. Un percorso, a cui sono chiamati anche i soci in prova che possono candidarsi ma non possono votare,  che evidenza il livello di democrazia all’interno della cooperativa e la concreta apertura a tutti per assumersi la responsabilità ad entrare  nell’organo decisionale della cooperativa. 

L’assemblea si è conclusa con un momento conviviale fra tutti i soci lavoratori a cui è stato consegnato il DVD con il video celebrativo dei vent’anni.  Se la salute di un’azienda si misura dal suo stato patrimoniale e dagli utili di bilancio, la salute di una una cooperativa sociale  si evidenzia  anche dalla democrazia e dal senso di partecipazione  raggiunto e vissuto dai soci nei momenti istituzionali, in una logica non facile da gestire, ma che promuove una crescita personale condivisa. Se non fosse davvero così, che senso avrebbe essere una cooperativa ?

      Violante Emiliano