Nelle scorse settimane si è concluso lo stage lavorativo di Malek Sfar Ladhem, la studentessa 18 enne del quinto anno del Liceo Economico Sociale Giulio Cesare Valgimigli, che dal 17 al 21 gennaio ha intrapreso l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro (PCTO) presso la cooperativa La Formica.
La possibilità di svolgere il periodo di alternanza con un tirocinio formativo presso la “La Formica”, è una opportunità per i giovani che ha l’obiettivo di accrescere le competenze teoriche e, nel contempo, sperimentare concrete attività lavorative, in una logica di alternanza con il percorso didattico, che sempre più frequentemente tratta temi vicini a quelli dell’ambiente e dell’economia del no profit. Una possibilità che, in questi ultimi anni in Formica è diventata una consuetudine, con numerosi studenti, appartenenti a diverse scuole del territorio riminese, che si alternano in questa utilissima esperienza. Una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola, testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, oltre che ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio futuro e di lavoro, grazie a progetti in linea con il piano di studi.
È una possibilità, prevista dalla legge 107 del 2015 – meglio conosciuta come “la buona scuola” – obbligatoria per tutte le studentesse e gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, licei compresi, e rappresenta una delle innovazioni più significative in linea con il principio della scuola aperta e la coniugazione con il tessuto produttivo ed il contesto socio-culturale.
La Formica ha da sempre avuto una particolare sensibilità per il mondo scolastico ed accademico. Un atteggiamento virtuoso che consente di entrare in contatto con i giovani, contaminarsi con le idee, l’entusiasmo e le energie che i ragazzi portano con sé. Ma anche una necessità per facilitare lo sviluppo e l’evoluzione dell’imprenditoria sociali del territorio. Ne abbiamo parlato direttamente con Malek.
Malek, che scuola stai frequentando e come hai incrociato il tuo percorso con La Formica ?
Frequento il Liceo Economico Sociale Giulio Cesare Valgimigli e dal 17 al 21 gennaio ho intrapreso l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro (PCTO).
Faccio parte, da tre anni, di un progetto d’eccellenza della mia scuola chiamato “Green Economy” che mi ha permesso di seguire delle lezioni universitarie a tema “ecosostenibilità” e a scrivere una tesina sulla gestione dei rifiuti. Per concludere questo progetto ho deciso di fare il PCTO alla Formica, una cooperativa sociale, dove ho svolto un lavoro d’ufficio per sei ore al giorno, sotto la supervisione della vice presidente Renzetti Mirca.
Conoscevi già le realtà della cooperazione sociale ? Che cosa hai capito di questo mondo che appartiene al no profit, e come sei stata accolta ?
Anche se sono stata inserita in un ambiente nuovo e che fino a quel momento non mi apparteneva, mi sono trovata subito a mio agio grazie all’accoglienza e alla disponibilità di tutti coloro che ho incontrato. È stato un piacere conoscere anche il presidente Pietro Borgini, che è stato così gentile da lasciarmi il posto, per queste poche giornate, in ufficio dove solitamente lavora. Le cooperative sociali per definizione hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità, la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini. La Formica essendo un terzo che si occupa della raccolta dei rifiuti urbani e di altri servizi per conto di Hera rispecchia a pieno il concetto di cooperativa sociale. Essa, infatti, offre anche una possibilità lavorativa per tutte quelle persone svantaggiate che, pur avendo grandi professionalità, nella loro vita lavorativa hanno subito uno stop, ma si sono riscattate sfruttando una seconda possibilità, un’occasione di migliorare le proprie condizioni di vita.
Com’è andata la tua esperienza lavorativa? Di che cosa ti sei occupata in particolare e cosa ti porti a casa – o meglio a scuola –  da questa esperienza?

Sono venuta a conoscenza di tutta l’organizzazione e delle numerose attrezzature necessarie dietro a quello che consideravo una banale raccolta dei rifiuti.
Inoltre uno dei lavori che mi sono stati assegnati è quello di fare una ricerca e di calcolare, per tipologia, la quantità di rifiuti racconti nel centro storico, in cinque periodi diversi dell’anno, per vedere se ci sono dei cambiamenti sulla quantità di rifiuti prodotti dai cittadini che risiedono in quella zona ma anche quelli provenienti dallo spazzamento del suolo pubblico e dalla pulizia dei parchi. È stato impegnativo ricercare nei registri cartina per cartina, giorno per giorno i dati che mi servivano, ma è stato altrettanto soddisfacente aver concluso la mia analisi con una presentazione PowerPoint che mi tornerà sicuramente utile anche all’esame di stato.
È stata un’esperienza positiva, che mi ha formato e insegnato ad adattarmi velocemente a luoghi e persone nuove, che mi ha permesso di conoscere anche come è fatto un ambiente lavorativo e che dunque rifarei di nuovo.

e.v.