Quella di quest’anno è stata una visita diversa dal solito, un po’ simile a quella dell’anno scorso, in parte in presenza e in parte in remoto. Com’è andata dal punto di vista organizzativo?
Abbiamo molto apprezzato la disponibilità della cooperativa per ri-pianificare la visita in modalità differente perché inizialmente era stata prevista con 2 auditor in presenza, in quanto io e il mio collega saremmo dovuti essere entrambi nella sede della cooperativa, ma a causa di un’emergenza dell’ultimo momento, abbiamo dovuto riorganizzare, la stessa mattina l’audit di sorveglianza.
La pianificazione delle attività è stata fatta in modo da garantire lo stesso campionamento delle attività operative che ho effettuato solamente io con sopralluoghi fatti di persona.  Mentre invece tutta la parte relativa alla conformità documentale è stata seguita in remoto dal lead Auditor Fabrizio Avoni. Collegato con la vicepresidente Mirca Renzetti, attraverso l’utilizzo di un tool specifico che abbiamo già avuto modo di utilizzare lo scorso anno, lui ha fatto -via computer – la verifica della valutazione dei rischi e la verifica degli aspetti propri relativi al controllo. Aspetti che possono essere controllati con la visione di documenti e registrazioni.
Rispetto all’anno scorso il campionamento è stato più limitato in quanto si trattava di una semplice sorveglianza, non sono state infatti viste tutte le attività dell’impresa. I sopralluoghi degli ambienti di lavoro, hanno riguardato la sede e tutte le aree esterne legate alla gestione dei servizi della cooperativa, ad esempio per quanto riguarda lo stoccaggio degli indumenti usati che viene fatto nel parcheggio della sede di via Portogallo. Sono state visionate le attività legate alla manutenzione dei mezzi e l’officina e l’aria relativa al parcheggio dei veicoli, dove viene eseguito il rifornimento del carburante. Infine il controllo si è spostato nel locale interno che negli ultimi anni viene usato come magazzino e in cui vengono svolte le mansioni di recupero e produzione delle spazzole per le spazzatrici.
I controlli eseguiti in campo invece sono iniziati nella notte fra martedì e mercoledì, durante il  turno dello spazzamento meccanizzato in centro storico, nel quale ho avuto la possibilità di  intervistare gli operatori. Il giorno successivo sono proseguiti i controlli sul campo fatti principalmente nel settore della raccolta dei rifiuti. Una verifica estesa dalla quale sono rimaste escluse altre attività che si erano intanto concluse, come le affissioni pubblicitarie, la manutenzione della segnaletica stradale e le attività di pulizia.

È stato un Audit di sorveglianza che in un certo senso é iniziato molto bene in quanto prima dell’incontro, da parte di entrambi i Lead auditor, avete fatto apprezzamenti su un particolare atteggiamento positivo riscontrato in cooperativa .
Si è così,  sia il mio collega Fabrizio Avoni che io, come anche altri colleghi che in anni precedenti hanno fatto la visita nella vostra realtà imprenditoriale, abbiamo avuto la stessa impressione. Aldilà di quelli che possono essere i risultati puntuali della verifica, che inevitabilmente contemplano degli aspetti da migliorare, risulta molto evidente l’impegno e la passione che mettete nel vostro lavoro. Tutte le risorse della cooperativa con cui abbiamo avuto a che fare in questi giorni, in modo particolare i responsabili e la direzione, ci hanno trasmesso la passione che viene messa nello svolgere il proprio ruolo e la grande motivazione che c’è dietro. Un atteggiamento appassionato che mette in evidenza il ruolo fondamentale e la mission della cooperazione sociale e che, proprio dal punto di vista umano,  si percepisce come qualcosa che va aldilà del proprio ruolo personale e professionale legato alle responsabilità dell’ambiente lavorativo.

Parliamo di consapevolezza della base. Com’è stato valutato il coinvolgimento e la partecipazione dei lavoratori intervistati, dal punto di vista motivazionale? Condividono l’importanza delle ragioni per le quali si persegue la certificazione sulla salute, sicurezza e ambiente?  Oppure la vivono solo come un’occasione annuale di controllo e non come uno stile di vita integrato nell’organizzazione.
La vostra cooperativa in pochi anni ha subito trasformazioni legate al fatto che gestisce attività molto particolari,  nel senso che ci sono dei settori consolidati ma si ci muove all’interno di un contesto di mercato che è molto dinamico. Un ambiente non facile che nello stesso tempo contempla l’inserimento lavorativo di categorie più fragili di lavoratori, o persone che hanno particolarmente bisogno di lavoro. Necessità che spesso vanno oltre alle ragioni del sostentamento personale e che ritrovano le proprie ragioni anche in un riscatto personale finalizzato all’inclusione sociale.
In questi anni che vi conosco ho potuto verificare un percorso di crescita importante in riferimento alla consapevolezza anche di assimilazione di certi temi che sono diventati propri della cooperativa. Una consapevolezza per la quale anche la base riesce a percepire i valori che la direzione pone come capisaldi della mission. Un messaggio che viene trasmesso efficacemente e che arriva a tutti.
È chiaro che in questi ultimi due anni, sia per la pandemia che stiamo vivendo, ma anche per il corposo turnover degli operai – che per diverse ragioni sono entrati e sono andati via – questo livello di consapevolezza non è più così omogeneo come lo è stato fino a pochi anni fa.  Ma sono certa che, attraverso la base storica degli operai della cooperativa,  questo messaggio possa essere ripreso e veicolato di nuovo a tutti i nuovi lavoratori, trasmettendo oltre che il valore anche  la parte nozionistica di certi aspetti, in modo che anche da parte delle nuove risorse, ci sia una maggiore consapevolezza. Un atteggiamento valoriale esteso e a cui tutti si sentano chiamati a rispondere come scelta e non come obbligo. Credo questa sia una cosa molto importante soprattutto in riferimento ai soci che sono i veri proprietari della cooperativa. Loro sanno bene che gli elementi che il sistema di gestione della qualità garantisce non sono solo una disposizione normativa a cui attenersi ma sono un valore che tutela la propria salute e l’ambiente in cui si vive.

e.v.