Il ricambio della base sociale e la necessità di coesione intorno ai valori principali della cooperazione sociale, sono solo alcune delle ragioni per cui – di tanto in tanto – una cooperativa sociale deve interrogarsi sulla propria identità sociale, rispolverando  le motivazioni originali. Il percorso del socio in prova in realtà è una delle possibilità  per rimettere in moto questo meccanismo e raggiungere queso importante obiettivo, ma sono tante le occasioni in cui i cooperatori devono rinnovare la proprie motivazioni personali. E’ un obiettivo da raggiungere, affinché  la cooperativa sociale nel tempo si conservi come un’organizzazione imprenditoriale  in grado di erogare servizi di qualità, senza dimenticare il proprio DNA sociale.

Sono diversi i metodi che possono stimolare questo virtuoso meccanismo, fra questi anche l’attenzione alla democrazia partecipativa e l’integrazione intergenerazionale. Due aspetti differenti ma che fanno parte dei principi fondamentali delle cooperazione.

Negli ultimi anni La Formica ha attraversato molti cambiamenti, sia a livello organizzativo che di inserimento di nuove persone al suo interno. Trasformazioni strutturali per le quali è naturale, periodicamente,  proporre a tutti i soci in una visione condivisa dell’identità della cooperativa, per rigenerare non solo la vision dell’impresa ma ricordare anche la mission, i nuovi obiettivi oppure trovare ambiti di miglioramento. Una ragione per cui è sempre importante costruire percorsi formativi in grado di unificare la base sociale e riconoscersi intorno ai valori originali. Valori, che sono anche quelli che hanno costruito nel tempo la forza della cooperativa: cioè il gioco di squadra, che è fondamentale trasmettere alle nuove professionalità.

In questo contesto gioca un ruolo centrale proprio la democrazia partecipativa , il processo proprio della cooperazione che è in grado di stimolare il rinnovamento inserendo nel circuito delle decisioni nuove idee e stimoli da parte di tutti.  Si tratta di un processo a volte difficile da attuare ma che è in grado di restituire più di quanto si ci aspetti. E’ stato questo atteggiamento che in cooperativa ha generato ad esempio l’innovativo processo delle pre assemblee per condividere  – prima dell’assemblea di approvazione del bilancio – le decisioni da assumere in quella sede e l’approvazione stessa del bilancio economico.  In questa visione si è davvero in grado di crescere come soci consapevoli e partecipi alle dinamiche dell’impresa.

A questo aspetto, capace di stimolare l’adesione delle persone, se ne aggiunge un altro in grado di guardare al futuro: il concetto di integenerazionalità, ovvero un’apertura fondamentale, per lo sviluppo e il rilancio dell’azione della cooperativa. I giovani infatti portano all’interno delle imprese sociali nuove competenze e conoscenze, sicuramente più fresche ed innovative. Questo processo avviene perché hanno grande entusiasmo ed iniziativa, un’intraprendenza che viene iniettata direttamente dentro l’organizzazione del lavoro. Sono alla prima esperienza e quindi si vogliono mettere in gioco fin da subito. Il ricambio intergenerazionale in una cooperativa, infatti  significa dare  un’opportunità a questi ragazzi, cioè dare una possibilità di crescita a quelle persone che un domani potranno guidare la cooperativa, garantendo la prosecuzione delle attività lavorative. E’ un impegno indispensabile per garantire un futuro alla cooperazione. L’idea che la proprietà della cooperativa, il suo grande valore fatto di persone e capitali,  resti alle persone, cioè ai soci che in quel momento la costituiscono e non a quelli che l’hanno fondata, che prima o poi dovranno uscirne,  è una peculiarità fondamentale di questo mondo. Un aspetto che ne esalta il senso e gli obiettivi sociali.

“Il termine solidarietà intergenerazionale – dichiara Mirca Renzetti vicepresidente La Formica – spesso usato da chi ci governa è un concetto chiave. Le nostre imprese cooperative nascono e si fondano su tale principio e su questo noi dobbiamo continuare a lavorare per portare assieme giovani, la voglia di fare e la capacità di utilizzare nuovi strumenti, insieme a chi ha, l’esperienza e la saggezza di poter condurre. La cooperazione rappresenta un’ottima opportunità lavorativa per tanti giovani pieni di entusiasmo e con grandi competenze, che possono trovare in questa forma democratica di impresa l’occasione per realizzare le loro aspirazioni professionali e ideali. Le cooperative sociali infatti,  con i loro progetti,  offrono una prospettiva occupazionale che rappresenta il cuore dell’economia inclusiva.  Un beneficio economico per la società come presidio di inclusione sociale e democrazia economica imprescindibile per il welfare del territorio.”

                                                                                                                      e.v.