Anche Formica e Cento Fiori fra le imprese che incontrano gli studenti del Liceo Valgimigli, nei progetti previsti da ‘La Buona Scuola’

Il percorso dell’alternanza suola lavoro, che prevede anche lezioni ed incontri di orientamento oltre alle esperienze dirette con stage nelle aziende del territorio, si contamina con il mondo della cooperazione sociale. Questa grande opportunità di crescita per gli studenti del triennio delle scuole superiori, prevista dalla legge “La Buona Scuola”, entra concretamente in relazione con il tessuto imprenditoriale e sociale del territorio.

Ecco com’è accaduto che lo scorso 8 e 9 febbraio, al Liceo Classico Valgimigli, nell’organizzare delle giornate di riflessione per gli studenti di terza che discutono dei percorsi di alternanza scuola lavoro, insieme ad importanti relatori provenienti dal mondo dell’avvocatura dell’imprenditoria locale,  siano stati invitati anche rappresentanti delle cooperative sociali,  in quanto esempio di buone prassi e risposta concreta all’innovazione professionale in tanti settori della produzione e della  gestione dei servizi.

Per la prima volta calato nel mondo studentesco, il Dr. Francesco Ventura,  presidente del ‘Centro Studi Strategici e Giuridici Inernazionali Av&Partners’, è stato un moderatore d’eccellenza per gli incontri con i ragazzi del Liceo Valgimigli, . Proprio lui, abituato alla formazione di alto livello, diretta a  professionisti e manager, ha voluto al tavolo dei relatori, insieme alle realtà imprenditoriali più rappresentative del territorio, anche Monica Ciavatta della  Coop. Soc. Cento Fiori e Sabrina Marchetti della Coop. Soc. La Formica.

Sono stati due incontri molto partecipati, di tre ore ciascuno, rivolti a un centinaio di  ragazzi appartenenti a  quattro classi del terzo anno. Silenziosi e interessati gli studenti non hanno fatto molte domande ma si sono immedesimati e hanno avuto la possibilità di confrontarsi con realtà imprenditoriali diverse, dove è possibile fare un’esperienza di crescita significativa.

Tanti gli argomenti trattai: il senso della cooperativa, come nasce la mission aziendale, com’è nata e si è sviluppata la cooperazione sociale a Rimini,  le differenze tra le cooperative di tipo  B e tipo A,  il grande stereotipo, ormai obsoleto del “lavoro di basso livello”, gli standard di qualità e professionalità raggiunti dalle imprese sociali, e ancora le certificazioni di qualità,  la formazione e la sicurezza sul lavoro, aspetti centrali e attuali del mondo sociale cooperativo. Interessante l’approfondimento sul tema del  ‘mediatore culturale’, un argomento che i ragazzi hanno apprezzato molto, in quanto è una figura professionale che si sta affermando con decisione ed è un tema già affrontato da tempo dalle cooperative sociali. E ancora si è parlato della raccolta differenziata dei rifiuti, degli sbocchi possibili nel mondo del lavoro ed in fine del mondo profit e quello no-profit, le differenze e i punti in comuni. Due differenti modi di impostare un’impresa che si stanno sempre più avvicinando.

Anche il confronto tra le cooperative presenti,  avvenuto nell’incontro della seconda mattina, ha fatto emergere quanto si possa essere differenti nelle organizzazioni aziendali ma comunque ugualmente  efficienti e determinati nel perseguire e raggiungere i medesimi obiettivi sociali.

La green economy è stato un altro importante argomento trattato dal dott. Maurizio  Bernardi analista di ‘Project Management’ che si occupa di formazione a livello internazionale, il quale ha intrattenuto i ragazzi con gli attualissimi argomenti dell’edilizia sostenibile e i materiali innovativi che si stanno utilizzando nel settore per uno sviluppo ecosostenibile.

  

I percorsi di alternanza scuola lavoro sono davvero utili ai ragazzi perché li aiutano ad immaginare più concretamente i propri percorsi di studio e formazione lavorativa. Gli studenti riescono a capire come sono strutturate ed organizzate le imprese e cosa può offrire il tessuto imprenditoriale del territorio. Un modo per aprirsi a nuove prospettive di conoscenza attraverso l’esperienza sul campo e, attraverso la  pratica, apprendere direttamente quale atteggiamento rende più agevole l’inserimento in un’azienda, oppure anche in un’impresa sociale.  Adesso, più che mai infatti, dentro al mondo no profit della cooperazione sociale,  esiste un caleidoscopio infinito di professionalità  e di possibilità lavorative che  comprende diversi tipi di titoli di studio. Un ambiente dove, soprattutto i giovani, possono  unire le tante soddisfazioni professionali con le soddisfazioni personali, proprie di questa realtà.

                                                                                                                                                    Violante  Emiliano