All’Assemblea Nazionale di Confcooperative il video messaggio di Papa Francesco scuote i cooperatori

ASS CONFCOOP ROMALo scorso 4 e 5 maggio, la Formica era presente all’ Assemblea Nazionale di Confcooperative con la sua giovane vicepresidente Mirca Renzetti, che ha partecipato alla sua prima Assemblea Nazionale il cui slogan era “Protagonisti al servizio del Paese”.

“Sono tre i termini  – sottolinea Mirca Renzetti  – utilizzati anche dal rieletto Presidente Gardini, che esprimono bene quanto ho vissuto in questa occasione assembleare. PASSIONE: ispirati dalle parole del Papa trasmesse a inizio Assemblea con un video è stata riaccesa la passione con la quale tutti i giorni  i cooperatori lavorano con impegno nei propri ambiti;  ci è ricordato il senso dell’essere cooperatori oggi, ossia  il cercare di essere il motore che solleva e sviluppa la parte più debole delle nostre comunità e della società civile, soprattutto fondando imprese per dare lavoro.

PROTAGONISMO: dobbiamo essere protagonisti nel realizzare risposte concrete ai bisogni che ci circondano. La stessa presenza dei numerosi politici all’Assemblea ha dimostrato che siamo interlocutori necessari alla PA per offrire servizi ai nostri concittadini. SERVIZIO: perché siamo al servizio degli altri, delle nostre comunità con un impegno fatto di solidarietà e generosità.

Da questa esperienza – conclude  Mirca – mi porto a casa questi elementi che hanno rinsaldato la mia scelta di lavorare nel contesto della cooperazione sociale.”

Di seguito il testo integrale del videomessaggio di Papa Francesco alla platea dei 1.000 cooperatori di Confcooperative.

Cari cooperatori, care cooperatrici,

volentieri ho accolto l’invito di rivolgermi a voi in questa assemblea. Ci siamo già incontrati il 28 febbraio dello scorso anno. Con alcuni di voi e con il vostro presidente ci siamo incontrati anche in altre occasioni. Vi parlo come un amico. Un anno fa vi ho rivolto alcuni incoraggiamenti concreti. Li ricordo per titoli.

Continuare a essere il motore che solleva e sviluppa la parte più debole delle nostre comunità e della società civile, soprattutto fondando imprese per dare lavoro.

Essere protagonisti per realizzare nuove soluzioni di welfare come sta già facendo.

Gestire le cooperative davvero in modo cooperativo, cioè coinvolgendo tutti.

Adoperarsi per sostenere, incoraggiare e facilitare la vita delle famiglie. Con Amoris Laetitia ho indicato una prospettiva di gioia e responsabilità, ma le persone e le famiglie non vanno lasciate sole, vanno armonizzati lavoro e famiglia.

Mettere insieme con determinazione mezzi buoni per realizzare opere buone, ci vuole creatività e generosità per capitalizzare le vostre cooperative e investire bene.

Contrastare le false cooperative, perché le cooperative devono promuovere l’economia dell’onestà.

Partecipare attivamente alla globalizzazione per integrare nel mondo lo sviluppo, la giustizia e la pace.

Nel tempo trascorso il dramma, anzi spesso la tragedia, dei migranti, il terrorismo senza confini e il rallentamento dell’economia mondiale hanno reso quelle parole ancora più vere.

Tenete ben presenti le origini che vi danno forza, la collaborazione con le vostre parrocchie, diocesi e la capacità di pensare a un’impresa tendendo la mano a persone in difficoltà.

Fare un’impresa partendo dalle opportunità lo sanno fare molti.  Fare un’impresa partendo dai bisogni è il vostro talento. Mantenete questa ricchezza mentre costruite una prospettiva comune con altre associazioni per rendere evidenti i valori comuni a tutte le cooperative.

Oggi siete in assemblea per fare nuovi programmi e rinnovare le cariche. Nelle assemblee ci sono sentimenti diversi: aspirazioni, preoccupazioni, incertezze sul futuro, volontà di offrire un contributo utile, desiderio di farsi ascoltare, ambizioni… questo è tutto naturale.

Fatevi guidare dal vostro impegno per il bene comune, il bene dei cooperatori e il bene che le cooperative fanno al vostro Paese. Se la cooperativa funziona fa crescere la solidarietà anche fra i soci, rafforza la responsabilità comune, la capacità di riconoscere generosamente quello che gli altri sanno fare e anche di accettarne i limiti. In una parola nella cooperativa cresce la fraternità come i cooperatori hanno sempre saputo.

Non è solo un capitale di fiducia, è di più: è fraternità, è la risorsa di cui il mondo oggi ha più bisogno. Voi siete anche la testimonianza di come la fede anima un impegno concreto nella storia umana e sostiene motivazioni generose, che possono migliorare le cose. Questa missione la dovete vivere e condividere con gli altri.

Vi faccio gli auguri per il successo della vostra assemblea. Le cooperative di solito non sono la maggioranza dell’economia di un Paese, ma non sono la parte meno importante. Come le altre imprese servono per produrre reddito, ma hanno anche il compito di far funzionare la sussidiarietà, di concretizzare la solidarietà, di liberare la dignità e le capacità delle persone e, lo ripeto, di produrre fraternità.

Tenete sempre tutta intera la vostra missione. Siamo nell’Anno Santo della Misericordia. La misericordia è innanzitutto quella onnipotente del Signore, ma la misericordia si esprime anche attraverso le donne e gli uomini. Vi auguro che il vostro impegno nelle cooperative sia tale da diventare anche un’espressione della misericordia.  Grazie”.