A sette anni dalla convenzione col Tribunale si fa il punto sul senso della giustizia riparativa. L’esperienza di Simone in cooperativa

Sono passati oltre sette anni dal giorno in cui la cooperativa ha firmato la convenzione per entrare nell’elenco degli enti abilitati ai lavori di pubblica utilità. Era infatti il 20 settembre del 2011 e, solo tre mesi prima (15 giugno del 2011) era stato firmato il protocollo d’intesa  tra il Tribunale di Rimini, la Procura della Repubblica, l’Ordine degli Avvocati e la Camera Penale. Un periodo sufficiente per fare il punto su un’attività che rappresenta un’efficace forma di volontariato attraverso un impegno fattivo e solidale: riparare le conseguenze, o gli effetti, di un comportamento illecito. 

La Formica ha sempre creduto molto in questa forma di giustizia ripartiva, non a caso è stata la quindicesima azienda del territorio ad attivare la convenzione col Tribunale, un’iscrizione già rinnovata una volta nel 2014. L’elenco è formato da 59 enti del territorio (dato aggiornato al 20 febbraio 2018) divisi fra comuni, associazioni, consorzi ed imprese sociali.  Un caleidoscopio di realtà genuine del territorio riminese, attente al sociale, tra cui, ben 18 sono le cooperative sociali. Imprese che, per le loro caratteristiche, sono già geneticamente predisposte ad accogliere e strutturare, nella loro organizzazione, percorsi lavorativi di questo tipo. 

Sono innumerevoli i benefici provenienti dai lavori di pubblica utilità, a cominciare dal condannato stesso che, adempiendo agli obblighi stabiliti dal Giudice, in un determinato periodo con orari di lavoro ben definiti, può ottenere il dimezzamento del periodo di sospensione della patente, la revoca della confisca del veicolo se prevista per i casi più gravi e l’estinzione immediata dalla fedina penale del reato ascritto. 

Una convenienza  che ricade anche sulle organizzazioni dove sono inseriti i lavoratori di P.U., perché possono usufruire di una o più persone a supporto delle attività ordinarie. I benefici po si riflettono di conseguenza anche su tutta la comunità, considerato la tipologia di servizi che genericamente le realtà sociali svolgono per il proprio territorio. Un sistema virtuoso che contribuisce a creare una cultura diffusa delle problematiche sociali e un reale senso d’inclusione.

Ma il vantaggio più significativo  probabilmente è legato alla crescita personale dei lavoratori che si ritrovano a vivere dentro una realtà sociale, comprendendo appieno il significato di una scelta solidale e non solo di riparazione del danno causato.  Una lezione di vita  in cui, mettendo a disposizione gratuitamente le proprie competenze, si può avere la possibilità  di sentirsi  meno individui, più integrati nella comunità e partecipi di un cambiamento interno ed esterno. 

Abbiamo condiviso quarto spirito solidaristico con Simone  che ha messo a  disposizione della cooperativa le proprie risorse e il proprio tempo.

Simone,  qual’è la tua professione e come ti è capitato di dover svolgere i lavori di pubblica utilità?

Ho 45 anni e sono un perito assicurativo, lavoro per diverse compagnie. Il mio lavoro è ben diverso da quello che sono stato chiamato a svolgere in questa occasione. Mi sono trovato a fare i lavori di pubblica utilità a seguito di un ritiro di patente per guida in stato di ebbrezza.

Come mai hai scelto proprio La Formica dall’elenco delle aziende convenzionate col Tribunale  ? La conoscevi?

No, in precedenza non conoscevo questa cooperativa. Ho scelto di effettuare i servizi di pubblica utilità presso La Formica su consiglio del mio Avvocato.   

Conoscevi già il mondo della cooperazione sociale in genere?  Che idea avevi di queste realtà sociali?

Si, in passato ho avuto a che fare con una cooperativa sociale di Cesena, dove ho effettuato presso una comunità di persone invalide il servizio sociale al posto di quello militare.

Che periodo hai fatto in cooperativa, di cosa ti sei occupato? Che tipo di esperienza personale hai fatto?

Ho svolto i lavori di pubblica utilità in cooperativa dal 3 dicembre scorso fino al giorno 27 dello stesso mese. Sono stati inserito nel settore dell’igiene ambientale e mi occupavo della raccolta di rifiuti in genere. Ho svolto in particolare il giro di raccolta dell’organico, della plastica, della carta e del vetro, sempre in coppia con un operaio che guidava il camion e mi insegnava le operazioni che dovevo svolgere in tutta sicurezza. E’ stata un’esperienza molto interessante in quanto ho avuto modo di conoscere tante persone che in passato hanno avuto delle difficoltà sociali, fisiche, ecc, ma nello stesso tempo, attraverso il lavoro e l’impegno quotidiano,  hanno avuto l’occasione di integrarsi nuovamente con successo nella società.

Cosa ne pensi della mission della cooperativa, inserimento di persone svantaggiate e in particolare anche come possibilità d’inserimento per  sanare un debito con la giustizia ?

Penso innanzitutto che La Formica sia un’ottima cooperativa, gestita da persone molto competenti e molto preparate e penso anche che sanare un debito presso un’impresa così, oltre ad essere a mio avviso molto utile per la città, dia  anche la possibilità di un cambiamento personale, socializzando con persone diverse. Persone che hanno avuto una seconda possibilità,  che si sono rimesse in discussione e hanno accettato e vinto una sfida. Disposte  a ricostruirsi una nuova vita. Nel mio caso ho fatto amicizia con diversi di loro, li ho conosciuti,  ho imparato ad apprezzare il loro lavoro. Mi hanno insegnato tanto. Di tanto in tanto ci sentiamo ancora  per un semplice saluto, ed è una cosa che mi fa davvero molto piacere.

Com’è adesso la tua idea sul mondo cooperativo? 

La mia idea del mondo cooperativo è molto positiva, ne avevo già avuto la percezione quando ho effettuato il servizio sociale al posto della leva militare.  Credo in generale, per chiunque,  che sia fondamentale prima o poi avere la possibilità di svolgere un periodo di volontariato in un’impresa sociale come questa. Effettivamente si ha la possibilità di vedere tante cose sotto un’altro punto di vista.

                                                                                                                                                      Violante  Emiliano